La proposta progettuale riprende gli elementi classici dell’hortus conclusus e caratteristici dell’ordine monastico che vengono proposti simbolicamente per ricreare le condizioni ideali per la meditazione e la preghiera, in un percorso di purificazione ed elevazione dello spirito a Dio.
La foresta di pietra, fatta di colonne ravvicinate, ombrosa e misteriosa, a simboleggiare lo smarrimento nel labirinto della vita e l’insidia delle cose terrene, ove fermarsi a meditare; l’orto coltivato della prima tradizione certosina che rappresenta il lavoro quale mezzo di sostentamento e di fatica per avvicinarsi a Dio e la fons salutis cui attingere per la cura del corpo e dell’anima e la purificazione totale, evocativa del pozzo sempre presente nei giardini delle Certose. Il mantenimento delle preesistenze archeologiche e la loro evidenziazione, anche mediante l’illuminazione radente, richiama il legame al passato e alla storia dell’Ordine e alla sua fondazione nella scelta della tradizione.
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