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Tracce di memoria senza tempo  
Il muro di un tempo, realizzato per individuare uno spazio fisicamente e emotivamente isolato, destinato allo studio e al raccoglimento, oggi si presta a riflettere sui mutamenti dell’ambiente, consente alla natura di entrare a far parte della vita dello spazio che delimita. Il primo movimento del nostro tempo è un elemento unitario rialzato rispetto al giardino, presenza visiva che pervade lo spazio. Un ambito arido in sabbia adattato alle attività nuove, oltre la memoria, il gioco, il percorso. Ora anche contemplazione, mutevolezza, individualità. Ogni elemento è scelto per caratteristiche di micro e macro modalità. La sabbia e ogni suo costituente. Spilli di luce incastrati nel suolo: di notte sensazione unitaria, di giorno singoli entità a comporre lo spazio caratterizzandone i movimenti. Cubi di lamiera colorata in acciaio preossidato distribuiti nel giardino accolgono il tempo della sosta, assecondano le conformazioni mutevoli cercate dai visitatori.
Author(s): raffaele carlani, carlo celleno, maria clara petretti, chiara quadraccia, giulia scaglietta
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