T studio   Italia
Archeologia interiore, paesaggio dell’anima.  
Luogo dove affiorano le tracce della storia e quelle dell’esistenza. Ruderi di una storia collettiva e di mille storie personali tornano alla luce creando un nuovo paesaggio. Deserto animato da ricordi, tracce, affioramenti reali o suggeriti, a volte ingannevoli. Il vento ha spazzato via dal giardino della cella n° 25 la polvere accumulata dal tempo, formando piccole dune negli angoli tra i muri. Si svelano le tracce della sua lunga storia: i resti dell’antico acquedotto, il disegno delle vecchie aiuole, cumuli di teschi raccolti dai Certosini, un grande cipresso, un vecchio fico, siepi di rosmarino. Ogni traccia diventa reperto, come in uno scavo archeologico i “resti” vengono protetti senza distinzione tra quelli reali e quelli virtuali. Una serie di sedute si affiancano agli scavi, queste però non suggeriscono la comunicazione ma, ma la contemplazione del paesaggio circostante o il raccoglimento all’interno delle mura del giardino.
Author(s): giancarlo fantilli
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