mauro artibani   roma
PAESAGGI MONIMENTO  
Lambiccare un pensiero della natura che si faccia modello, ovvero materiale? Costruire una forma del paesaggio che rammemori l’invalido rapporto tra l’uomo che mira e una natura rimirata? Questo è il giardino. Proprio di questa fragrante inattualità bisogna fare MONIMENTO. La grammatica: quella della tradizione. Le materie: quelle di sintesi che si esaltano nelle trasparenze e nella rifrazione; nel vetro lo scintillio, la grana, il tintinnio. I materiali: resti dei prodotti industriali in dismissione con l’intento di estrarre il valore di forma residuo epperchenò resti di utilità. Ecco fatto: un suolo artificiale dalla rigida geometria che si piega e si ritrae di fronte alle cose edilizie; fluttuanti figurine multicolori poste in cima a flessibili aste che si agitano al vento; tre articolate memorie topiarie che misurano l’intero spazio. Insomma, il paesaggismo si fa monumento acciocchè il giardino, nuovamente celibe, possa rimirarsi finalmente nel suo artefatto.
Author(s): mauro artibani
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