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ITALIA |
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Il corpo della memoria |
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Tra “l’io fisico” come paesaggio mentale e “lo spazio reale” come identità soprannaturale si volgeva quotidianamente il motus certosino, teso su di un filo sottile, alla ricerca di un equilibrio costante tra il dentro e il fuori; la trama del SAIO diventa, dunque, membrana ed interfaccia tra un proprio IO religioso (ora) ed un IO fisico (labora). Il progetto dell’ortus nasce dall’idea di rappresentare una riflessione lungo tutto lo spazio attraverso una passerella in quota; su questo viene tessuto un intreccio di corde che determina un nuovo piano di riferimento e permette di scoprire _ misurare il piano di una memoria passata - l’ Era - sul quale giacciono i presenti resti archeologici e le successive piantumazioni di un paesaggio lontano (erbe officinali). Al di sopra si sviluppa a cascata “l’Ora”, la macchia vegetazionale dell’esistente extra moenia. In continuità, disposti verticalmente, aghi di legno rimandano lo sguardo verso l’esterno _ il paese _ il creato _ Dio. |
Author(s): giovanni brienza, felice curci, christian rosolino, gerardo sassano, michele scioscia |
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