L'hortus si apre spudoratamente verso l’esterno: l’immagine della città di Padula lo sovrasta. Il progetto indaga il rapporto controverso tra spazio esterno ed interno, lavorando sul limite dell’idea di hortus conclusus, luogo per definizione introverso.Il giardino ospita quattro camere oscure, con aperture che ritagliano alcune selezionate porzioni dello scenario circostante e dello spazio interno: dell’hortus si esagera la natura di luogo chiuso ed al contempo ne si amplifica il rapporto con l’esterno. Quattro sono dunque le viste prescelte: verso la città; verso un immaginario relitto del giardino monastico, evocato da un cipresso; verso il cielo; verso una “finestra” d’acqua. Le quattro camere ricordano la partizione in campi dell’hortus, “immagine del paradiso, attraversato dai quattro fiumi” (M. Giusti).Gli elementi in gioco, luogo, orizzonte, cielo, acqua, vegetazione, luce, ombra, tempo, simbolo sono le componenti essenziali che costruiscono lo spazio del giardino.
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