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Repos Eternel
Chaumont sur Loire - 2008 - first prize
Partager : divisione di una cosa in più porzioni. Porzione assegnata a ciascuno. ( Partage : divisione/condivisione) Cimitero: sanscrito cam-jami, divenire immobile, essere tranquillo, riposare. In origine definiva un luogo adibito a dormitorio, poi, col cristianesimo, è diventato precipuamente il luogo di sepoltura. Per i pagani: dormitorio. Gli inglesi hanno esportato il modello di cimitero giardino in Europa. Quale giardino è più condiviso di questo? Fisicamente e fatalmente? Fisicamente perchè in questi spazi recintati governa la logica del massimo impacchettamento (portion assignèè a chacun). Fatalmente perché è a questo luogo che tende il vortice delle esperienze umane. Qui diviene immobile e si dipana per incasellarsi in una quiete condivisa fianco a fianco. L’ elemento centrale di “Repose eternel” sta nella scelta della chaise-longue, oggetto disegnato per assecondare le anatomie del riposo umano. L’intento è quello di evocare l’idea della pausa lieta dalla velocità estrema alla quale corrono le nostre giornate, necessità e bisogno collettivo che tutti condividiamo. La chaise-longue diviene anche metafora del sonno sotterraneo dei morti proiettata sul piano epigeo della vita. L’otium dei vivi si condivide in un giardino installazione, che con le sue forme seriali, la ghiaia dei camminamenti, le lapidi rampicate, i riquadri di prato, dichiara, ironico, l’idea che lo ha generato. L’immagine del riposo eterno è alleggerita e sublimata da quella del riposo dalle fatiche quotidiane, che ha per luogo d’elezione il giardino. La formalizzazione di tale idea progettuale si evidenzia in una scomposizione planimetrica scandita da una griglia regolare di riquadri ricoperti di prato che proiettano in superficie la griglia ipogea. Su di essa, in alcuni punti, vi è una maglia ideale di chaise-longue; alcune “saltano” lasciando dei riquadri vuoti, ad evidenziare la presenza dell’immaginaria sepoltura. L’elemento che più mette in comunicazione le due immagini è le lapide vegetale. La forma delle lapidi si svuota della pesantezza materica e immobile della pietra in un telaio leggero sul quale, vive e volubili, ascendono le rampicanti per il piacere del riposo. In questo giardino non potevano mancare le sagome fusiformi dei cipressi, alberi simbionti dei nostri cimiteri che introducono un elemento di verticalità a rompere l’impianto bidimensionale del progetto ed a fornire un elemento di curiosità per chi viene da fuori.