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Frontiere attive
Roma - Italia - finalist
Ogni bambino che cresce è unico, individuale e allo stesso tempo parte di una collettivitá di individui. Ogni bambino che cresce ha bisogno di uno spazio segreto privato, un regno dove imprigionare il suo mondo e di uno per poterlo compartire con gli altri. Cosicché lo spazio piú adeguato ad un bambino nei suoi primi anni di vita, durante la crescita e l’apprendimento psico motorio in tutte le sue fasi, è un spazio neutro, flessibile e che sopratutto lo lasci libero di scegliere come voglia sotto l’attenta vigilanza di unconsigliere. Per questo i limiti in questo progetto, sono liquidi, permeabili, frontiere attivate dalla presenza umana; gli spazi, stimolanti contenitori di contenuti dinamici in complicità tra esterno interno, pubblico privato sono paesaggi in movimento.